Ti sei mai chiesto quali caratteristiche deve avere un buon caffè?
Il napoletano, per eccellenza cultore del caffè, ha una metodologia nel berlo. Per prima cosa sciacquarsi la bocca da ogni tipo di sapore con un bicchiere d’acqua, preferibilmente frizzante.
Una volta pulito il palato, si può assaporare il caffè, rigorosamente senza zucchero! Vietato, quindi, bere l’acqua subito dopo il caffè!
Questo è un accorgimento per bere il caffè “nel modo corretto”, se così si può dire! Ma siamo già nella fase successiva, cioè quando stiamo già assaggiando il caffè.
Come possiamo, invece, riconoscere un buon caffè alla vista e al “fiuto”?
Primo fattore da osservare: la cremina alla superficie del vostro caffè.
Se, infatti, la crema in superficie è disomogenea e appena accennata indicherà un caffè macinato troppo grossolanamente o dei chicchi poco tostati o, viceversa, una macinatura troppo fine o chicchi troppo tostati.
La cremina in superficie deve essere compatta e corposa, con una lunga persistenza e un colore striato. Deve avere una certa resistenza, senza striarsi.
Un altro dettaglio molo importante da osservare è il suo colore.
Se il nostro caffè si presenta con piccole striature e riflessi dal nocciola al rosso, la miscela utilizzata è l’Arabica; un caffè, invece, con una prevalenza di toni grigi e striature più larghe e disomogenee, avrà come miscela la Robusta.
Prima di assaggiare il caffè, annusatelo, per vivere l’esperienza al 100%.
Tre sono le caratteristiche da osservare:
Rivela il ventaglio di note aromatiche che si sprigionano dalla tazzina: un caffè con profumi equilibrati e note aromatiche complesse e distinguibili, ha subito una buona tostatura, effettuata su un chicco di qualità.
È la forza con le quali le note aromatiche si sprigionano e colpiscono il nostro olfatto. Un caffè con un profumo intenso dona un senso di appagamento immediato e migliora la qualità dell’assaggio.
Il tempo in cui il nostro palato e il nostro naso continuano a ricevere stimoli di carattere sensoriale. Un buon caffè deve infatti sprigionare il suo profumo a lungo, lasciandoci sul palato il ricordo delle sue note olfattive.